sabato 18 febbraio 2017

Disciamo

Se una ditta nasce come ammucchiata anti berlusconiana fra due tradizioni comunque diverse, il giorno in cui viene meno Berlusconi allora viene meno anche la ditta, soprattutto quando il cda decide che la nuova linea è di partire alla conquista delle truppe del nemico in rotta. Non sarebbe stata una brutta idea, anche perché in democrazia nessun elettore dovrebbe fare tanto schifo da rifiutarsi a priori di rappresentarlo (alla conquista dell'elettore "moderato"), soprattutto per una ditta che fa della democrazia la sua ragione sociale, e invece no, perché "la nostra gente" non capisce, non capisce gli Alfano e i Verdini, "non moriremo democristiani!" (perché morire dalemiani a loro pare più intelligente). Chi difenderà i più deboli? Ma i socialisti democratici della filiera Pci-Pds-Ds, luce nella notte dei voucher, fustigatori delle disuguaglianze (quei voucher che, fra l'altro, pur varati da Berlusconi hanno trovato attuazione nel governo Prodi II). Non lo so quanto questa narrazione possa ancora far presa, certo è che fra nuova (ed ennesima) sinistra e movimenti populisti di vario genere e natura si creerà tutt'al più una contrapposizione poverismo moderato/poverismo radicale che rispecchierà pure l'attuale stato delle cose ma di certo non è un buon viatico per il futuro (per poverismo intendo l'attitudine a blandire il debole con promesse di sussidi e redditi universali accompagnati da un generale disprezzo per l'economia di mercato, povertà come valore morale).

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