Bisogna avere un'infinita compassione per tutti i venuti al mondo, compassione per questi enti che si trovano calati in una vicenda di tribolazione e di morte, certo, ci sono anche le gioie, e provo compassione anche per le gioie, la gioia è una cosa che fa tenerezza, una specie di naufrago aggrappato a una tavola di legno in mezzo al mare in tempesta, la gioia è un atto eroico, l'atto eroico del mortale.
venerdì 28 novembre 2025
giovedì 27 novembre 2025
Il limite morale non ostacola, non impedisce, quando accade qualcosa significa che poteva accadere, il giudizio morale è un genere letterario che emerge nella coscienza a commento dell'atto nudo e crudo, e siccome è nudo corre subito a coprirlo.
Scempio
Non sopporto più il giornalismo. Adesso hanno attaccato con questa storia della casa nel bosco, ci andranno avanti per un mese. Mentre mi preparo una cosa calda sul fornello l'approfondimento del mattino mostra immagini di tavolette del water e di letti a castello, in studio lo psicologo, titolare di cattedra in qualche Roma 2 o Roma 3. Nelle retrovie, pronti a intervenire in caso di bisogno, qualche caso di femminicidio o di Garlasco. La licenza che si prendono i giornali di chiamare per nome le vittime: Chiara, Sarah, Yara. Oh, ma cos'è tutta 'sta confidenza? La compartecipazione untuosa al cordoglio dei familiari, i particolari intimi: il fruttolo leccato, il calzino spaiato, il pigiama indossato, il dna sotto le unghie. Il cronista davanti alla casa della vittima, da prenderlo a calci nel didietro, ma non si può, sta facendo il suo lavoro, diritto di cronaca. Brutte persone, che sguazzano nello sporco del mondo, ci campano sopra. Se la testa degli assassini è guasta ci sarà un perché. ("Dna su unghie Chiara Poggi compatibile con quello di Sempio", "compatibile": basta che non ricominciamo da capo, che adesso abbiamo trovato questo Sempio e il colpevole deve essere lui come prima doveva essere Stasi).
mercoledì 26 novembre 2025
Vieni, c'è una casa nel bosco
Dibattito: possiamo crescere i nostri figli lontano dalla civiltà? No. Tarzan si trovò male quando decise di seguire Jane negli Stati Uniti, malgrado l'avesse salvata per l'ennesima volta da un incendio, Jane preferì sposare suo cugino William Clayton, illegittimo Lord Greystoke, perché Tarzan non conosceva l'uso del cucchiaio piccolo per il dessert. Del resto viviamo ormai in una repubblica platonica, la ragione guida le nostre vite indicandoci ciò che è bene: scuola, dentista, lavoro, lezioni di nuoto, e tuttavia anche decidere di vivere in una botte, nell'odierna civiltà globale, può diventare un atto di conformismo. Diogene di Sinope, fatto schiavo a Creta, additò uno di Corinto con una veste pregiata di porpora e disse: «Vendimi a quest'uomo: ha bisogno di un padrone».
Walden, ovvero, Vita nei boschi. Henry David Thoreau si reca nei boschi con l'intento di vivere completamente immerso nella natura ma scopre che ci vuole un permesso del Comune allora affitta un'edicola e cambia il nome del libro: Walden, ovvero, Vita nei chioschi.
lunedì 17 novembre 2025
E che ti credi? Abbiamo anche la canzone impegnata, la mannoiata, che celebra con voce dolente e non priva di una certa solennità l'eroicità degli impiegati dell'Enel, eroi di tutti i giorni senza medaglie e senza trono, che non si arrendono davanti a niente e sono eroi a modo loro. Dico l'Enel perché vedo lo spot interrompermi ogni tre per due i video di Barbero e dei Joy Division sullo sfondo di partorienti urlanti e svampate di gas che bruciano nella notte manco la Los Angeles di Blade Runner. Ho sempre ammirato l'eroicità con la quale i cantautori impegnati cedono le loro canzoni impegnate agli operatori dell'energia, c'è un certo feeling tra sinistra e infrastrutture strategiche, io mi dico perché Prodi è stato presidente dell'IRI.
La messa cantata dell'impegno civile si celebra nel salottino a modino di Che tempo che fa, con un'Amalassunta di Licini alle spalle e la voce suadente del chierico officiante che somministra il suo sermone domenicale. Siccome Dio è morto allora l'etica va ancorata ai valori laici, e siccome ognuno se li immagina come gli pare (la società è aperta, la società è multiculturale), l'opera di persuasione, per penetrare le coscienze, deve toccare le corde dell'emozione, accompagnata da un suggestivo videowall alle sue spalle. Qua e là, ogni tanto, spunta l'argomento della ragione, è la ragione che stabilisce il giusto, la ragione illuminista, ma pure l'illuminismo finisce per configurarsi come un semplice corollario della società multiculturale, non più autorevole di un arbiter elegantiarum, e in fatto di eleganza un caftano vale quanto un doppiopetto. L'argomento edificante prende allora la consistenza di uno zucchero filato che lascia in bocca un sapore dolciastro, estremamente artificiale, che non fa più presa di un chewing gum, e infatti finisce regolarmente sputato sul marciapiede una volta consumata l'esplosione di gusto.
Non ci resta che il curling
Povera Italia del pallone, dobbiamo ormai prendere atto che non valiamo più una cicca e che fatichiamo perfino a battere la Moldova, e ci va bene che fa ancora un tutt'uno con la Transnistria, altrimenti ci avrebbe fatto paura pure la Transnistria, perché il calcio si evolve, cambiano le gerarchie, e la Norvegia è il nuovo Brasile di Pelè. In fondo è una cosa buona, e democratica, vedi per esempio il curling dove siamo stati noi ad asfaltare la Norvegia:
"8 febbraio 2022, Amos Mosaner e Stefania Constantini vincono la medaglia d'oro Olimpica nel doppio misto, superando in finale la Norvegia per 8-5"
E questo perché i bambini adesso giocano per strada con le scope.
domenica 16 novembre 2025
Il Grande Vattelappesca
Non riuscivo più a considerare la storia, mi sembrava solo un'immane catasta di morti, e invece ora ritorno a leggerla, mi ci riconosco, in questo tardo meriggiare della vita che presto mi vedrà riunito assieme a tutti gli antenati, a tutti i grandi re che hanno brigato così tanto in vita per rendersi immortali e adesso sono tutti ugualmente morti, ai contadini coi piedi freddi e i nasi congelati che hanno popolato la terra in tutte le epoche, che si sono rotolati nel fango e nei pagliericci pulciosi assieme alle vacche patendo la fame e le malattie, presto arriverò anch'io fratelli, tutti insieme riuniti nel luogo in cui siamo sempre stati, re e mendicanti: tu chiamalo, se vuoi, Dio, Volontà, Assoluto o Cosa in sé, o Vattelappesca, il Grande Vattelappesca.
martedì 11 novembre 2025
Sto leggendo di Schopenhauer gli ultimi paragrafi del Mondo dove parla dell'amore, ἀγάπη (agápē), caritas, della compassione e del pianto, uno Schopenhauer inedito rimasto sepolto sotto i manuali di filosofia, aveva infine ragione di temerne i professori più della morte.
sabato 8 novembre 2025
Cala!
"Alcuni monaci durante la Quaresima aspettano con tanta impazienza nona, circa le 3 del pomeriggio, per mangiare, e avevano una tal fame che sono riusciti a portare nona intorno a mezzogiorno, come dimostra bene l'inglese moderno coi suoi termini noon e afternoon."
(Robert Delort, La vita quotidiana nel Medioevo)
Quando uno ha fame, ha fame.
L'abisso vertiginoso del fondamento della morale: se si vuole ancorarla alla natura, in natura è tutto un omicidio, se si vuole ancorarla a Dio, occorre averne fede, se si vuole ancorarla alla ragione, ogni morale ne ha una propria. Non c'era filosofia, ai tempi d'oro dell'episteme, che non proponesse anche una morale come indispensabile accessorio al nucleo teoretico, e che ne è stato di tutte quelle morali? Disposte in fila come anticaglie in un negozio di antiquariato, da consultare in caso di compito in classe. Le leggi, i diritti universali, sono gli odierni rimasugli di quella morale che un tempo si voleva unica e assoluta e che nessuno è mai riuscito a mantenere eterna. La morale non precede l'atto ma lo segue, a suo ornamento.
venerdì 7 novembre 2025
Siamo fatalmente imprigionati in processi messi in moto da altri, dalla società, dall'economia, dalle inderogabili esigenze del mondo, e questo comporta che non siamo liberi per niente ma per non guardare in faccia la realtà ci inventiamo che lo siamo, e ne consegue una frenesia che manda tutto all'aria e smuove cose e persone e le costringe a pratiche coercitive che le mandano letteralmente ai matti, in un grande impazzimento generale in cui ci siamo definitivamente persuasi che l'unica terapia sia la stessa malattia. Il solo venire al mondo comporta la messa in moto di questo processo, e tutti i nobili tentativi di emanciparsene rientrano anch'essi nella sua legge.
Ho sempre meno opinioni da spendere riguardo alla politica, nel caso, osservo placidamente i processi che formano l'opinione registrando il dato e la sua genesi, una specie di etologia, conseguente agli effetti deleteri che ha sull'organismo il percolamento quotidiano di liquame giornalistico attorno ai fatti del giorno e alle loro eventuali ripercussioni su l'avvenire del mondo. Osserva: un mondo dove la comprensione precede l'opinione, dove all'ora dell'aperitivo non ci siano spargimenti di sangue, o di detersivo. Un sogno, forse una favola.
mercoledì 5 novembre 2025
Quando nel paesino della bassa dove sono cresciuto arrivavano i lunghi inverni coi nebbioni che non si vedeva più un tubo a un palmo dal naso - di sera vedevamo solo la luce lattiginosa dei lampioni della piazza e nel nostro stesso cortile ci muovevamo un passo alla volta per capire dove mettevamo i piedi -, io dicevo alla nonna: "nonna, a s'ved più nient!" ("nonna, non si vede più niente!") e lei mi rispondeva calma: "fa niènt, nuàltar a sem al cuèrt!" ("fa niente, noi siamo al coperto!") e allora cominciavano quelle lunghe serate al caldo con la nonna che cucinava il brodo e i guciaroi mentre in tv davano un film con Cary Grant che a tutt'oggi rappresentano il mio modello insuperato di felicità (eppure là fuori, di notte, con quel nebbione, ci sfrecciavano i camion a un metro dalla casa, ma noi non ci pensavamo, avevamo fiducia nel codice della strada).
domenica 2 novembre 2025
Si vive tutti nella grande polis della modernità guidati dallo spirito della tecnica e del capitalismo, quello che vuole la tecnica, quello che vuole il capitalismo, diventa regola di vita, razionalità, e chi se ne chiama fuori è additato come un originale, trattato come un apostata che rinnega il suo credo. Quando il futuro ci fa paura diciamo "ci penserà la scienza, qualcosa si inventerà", la sua provvidenza è divina, le sue vie sono infinite, non sembra nemmeno che siamo più uomini ma esecutori di routine pratico-utilitaristiche, quando infine saremo ridotti a semplici operatori allora lo spirito della modernità sarà finalmente soddisfatto e ci eleverà a modello.
sabato 1 novembre 2025
Le riforme, questo grande feticcio della politica moderna; sono praticamente tutti riformisti, oramai, anche i cinesi hanno rinunciato alla rivoluzione, e riformano (Nel frattempo il capitalismo ha scippato il dominio ai rivoluzionari essendo ormai scaduto il copyright sulla rivoluzione: "La rivoluzione è iniziata: tempo di scoprire la Nuova Citroen C3"). Intanto, le riforme muovono cose, uffici e persone, in un pandemonio burocratico che manda tutto all'aria per poi di fatto non cambiare nulla, eccetto l'arredamento.
Ma le auto che ti emozionavano solo a guardarle, come la DS Pallas del '73, dove sono finite? Oggi sembrano tutte dei maiali ingrassati, sono volgari, e ci vanno investiti dei bei miliardi in pubblicità per fartele piacere: auto emoción. Secondo me la caduta degli immutabili si riflette pure in queste cose, discorso valga anche per la musica leggera.