Siccome, pare, è d'obbligo avere un'opinione sulla Palestina, io non ce l'ho, e sia chiaro che non vuol dire che non me ne importa, è solo che trattasi di questione grave, per giunta smanacciata da tutti come uno straccio mencio, e io nel frattempo ho smesso di fingermi giornalista. Oltretutto sono dell'opinione che anche i giornalisti, i quali tuttavia ne avrebbero titolo, dovrebbero smettere di occuparsene, almeno nel modo in cui sono costretti a farlo dal loro contratto di categoria, oppure dall'etica professionale, per chi ci crede. A forza di farne commercio è diventato argomento da salotto, come per i bambini del Biafra che morivano di fame quando sono nato io. E oltretutto si deve dar ragione a uno e torto all'altro, sotto lo sguardo vigile dell'opinione pubblica che ti scruta con la stessa rogna che ci metteva al tempo della pandemia quando ti trovava in giro senza mascherina. Dio ci salvi dagli statisti dell'internet.
Gli dei abbiamo pietà del menefreghismo, anche questo ci sta
RispondiEliminaE dove sarebbe il menefreghismo? Ho detto che me ne importa, solo che non nel modo in cui se ne parla.
EliminaMi viene in mente l'incipit della Terza notte di Valpurga, di Karl Kraus.
RispondiElimina