venerdì 20 giugno 2025

Né perdita né guadagno

"Posto che ci fosse concesso una volta di gettare un limpido sguardo nel regno della possibilità e su tutte le catene di cause e di effetti, lo spirito della terra balzerebbe fuori e ci mostrerebbe come in un quadro gli individui più eminenti, i luminari del mondo e gli eroi che il caso ha soppresso prima che venisse per loro il tempo di agire; e poi i grandi avvenimenti che avrebbero potuto modificare la storia del mondo e produrre dei periodi di altissima cultura e di illuminismo, se l'accidente più cieco, il caso più insignificante, non li avesse soffocati sul nascere [...] Se vedessimo tutto questo non potremmo non rabbrividire e rimpiangere i tesori che intere epoche del mondo hanno perduto. Ma lo spirito della terra sorriderebbe, e ci direbbe: "La fonte da cui scaturiscono gli individui e le loro forze è inesauribile e infinita [...] Quella fonte infinita non può essere esaurita da una misura finita: quindi, per ogni avvenimento od opera soffocati sul nascere, resta sempre aperta, per riprodursi, una non diminuita eternità. In questo mondo del fenomeno non si può parlare né di una vera e propria perdita, né di un vero e proprio guadagno"

Il Mondo, Libro III, paragrafo 35

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