venerdì 6 giugno 2025

Eupalla

La fuga nella vita, chi lo sa, che non sia proprio lei la quint'essenza, cantava il poeta. Il nostro allenatore è scappato, fuggito in Arabia dopo la più larga sconfitta mai patita da una squadra di calcio in una finale di Champions League. Voleva la storia, ha avuto la storia. In Arabia troverà i top player che aveva tanto desiderato e che non gli hanno mai voluto comperare. Nemmeno la dirigenza più volpina, più scaltra, più dritta dell'universo si aspettava di essere abbandonata in quel modo dall'allenatore più bravo del mondo. Noi siamo l'Inter, noi siamo una grande squadra, noi siamo stimati a livello internazionale, vanno ripetendosi punti nell'orgoglio, cantandosela e suonandosela da soli e tradendo allo stesso tempo un bestiale complesso di inferiorità. Il confine tra ambizione e boria è sottile e quel confine era stato varcato. Ci vorrà un anno bruttissimo per ritornare con i piedi sulla terra. Mi dispiace solo per Cristian Chivu, stimabile persona ed eroe, lui sì, dell'unico vero Triplete, chiamato in fretta e furia per tenere in piedi la baracca. In fondo, successe già con Inzaghi dopo la repentina fuga di Conte. Curioso che scappino tutti a gambe levate dalla "più grande squadra del mondo", una vera famiglia. L'Inter è una signorina complicata che viene puntualmente sedotta e abbandonata. L'Inter è solo per persone pazienti e molto comprensive, come per esempio Chivu, il quale mi sta già simpaticissimo.

1 commento:

  1. all'Inter sono arcicontenti che se ne sia andato - ultimamente troppe lagne, troppi sentimenti, troppe geografie dell'anima...

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