Mancano
ancora dieci giorni alla data ufficiale del cambio della guardia alla Casa Bianca,
e in questi dieci giorni Trump potrebbe ancora riservarci qualche
fuoco d'artificio dei suoi trovandosi di fatto ancora in possesso dei
codici nucleari, ma possiamo ugualmente tentare di stilare un
bilancio del suo mandato concentrandoci in particolare su ciò che ha
fatto di buono: per cominciare Trump non ha fatto guerre, non ha
destabilizzato il Medio Oriente preferendo dedicarsi alla
destabilizzazione degli Stati Uniti dal loro interno, un merito che
gli verrà senz'altro riconosciuto dagli storici. Inoltre, non ha
voluto cani alla Casa Bianca risparmiandoci così tutto quel melenso
battage mediatico che di solito accompagnava la scelta del "first
dog". Aveva inoltre sconfitto la disoccupazione prima che la
pandemia intervenisse a rompergli le uova nel paniere, tutti gli
americani avevano un lavoro, ad esclusione di quei pochi facinorosi
che stavano sempre a manifestare davanti al Congresso o erano
impegnati ad abbattere le statue di Lincoln e del generale Custer. Il
newyorkese e cittadino Trump ha inoltre stabilito uno stretto legame
con le zone rurali, tanto che alla Casa Bianca arrivavano tutti i giorni
centinaia di uova fresche e tonnellate di verdure di stagione che
Melania prontamente si metteva a pulire prima che si guastassero,
certe mangiate di broccoli... Ha inoltre lanciato il blondage
("blond-orange"),
la celebre tinta di capelli che costituisce ormai il suo marchio di fabbrica restituendo lustro e dignità alla pratica del riporto. Nel bene e nel male Trump ha dunque dato una sterzata
all'immagine americana nel mondo, tanto che si può ben parlare di un
prima e un dopo Trump, before and after Trump. In
attesa degli ultimi botti, le porgiamo un sentito e
caloroso Goodbye, Mr. President, è stato divertente.
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