Per Nietzsche il caos è la verità ultima e definitiva, tutto muta e si arrivolta in continuazione, non c'è niente che resti fermo, per cui anche concetti quali scienza, pandemia, rispetto delle regole che ora ci sembrano così cogenti non sono più veri degli altri ma valori accidentali che sono in balia dei capricci della storia. Tutto è rimedio al mondo, gli uomini cercano un riparo, rifuggono istintivamente l'ignoto perché non sapere li fa sentire impotenti, per non sentirsi smarriti si affidano alla prima spiegazione che li consola o che aumenta in loro il sentimento di potenza: piuttosto che nessuna spiegazione meglio qualsiasi spiegazione. Ogni visione del mondo è consolatoria, ieri era Dio, oggi è la Scienza con la sua Ragione, ma sono falsi idoli. Per uscire allora da questa mentalità di gregge occorre che l'uomo si faccia lupo e che guardi in faccia il caos e tutto l'ignoto senza timore di esserne travolto, l'oltreuomo, l'uomo che vive senza riparo, deve dire sì alla vita, amare il proprio destino, sconfiggere la morte con la consapevolezza della propria grandezza e ballare nudo in corso Umberto abbracciato a un cavallo credendosi Dioniso. Roba da matti? Ad eventi straordinari risposte straordinarie.
Nietzsche mi ha convinto, parto nottetempo in macchina da Lilibeo, mi faccio tutta l'Italia, per andare a passare qualche giorno a Codogno.
RispondiEliminaNon ti fanno entrare, ti lasciano fuori a crepare come i galli ad Alesia
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