Alterlucas si chiede se nel caso remoto di una futura ripresa economica i cittadini italiani possano ragionevolmente sperare di riottenere indietro qualcosa, ad esempio scalare di nuovo la soglia del monte contributi per ottenere un po' prima la pensione di vecchiaia. No, questo non sarà possibile, la freccia del sistema previdenziale è infatti unidirezionale e volge verso il peggio, nel 2026 è calcolato che bisognerà versare 60 anni di contributi per ottenere in cambio la pensione di vecchiaia, con 62 invece si otterrà un coupon da spendere presso un'agenzia di pompe funebri, sarà infatti interesse dello stato prolungare il più possibile la vita lavorativa degli individui assicurandosi che crepino giusto un giorno prima della pensione (in questo caso il defunto verrà proposto per una medaglia al merito civile).
A questo punto credo convenga farsi venir la vocazione
RispondiEliminaA questo punto credo che convenga far la rivoluzione. Nel senso che ormai la maggior parte dei cittadini italiani ha tutto l'interesse a "cambiare lo stato delle cose presenti". E' una necessità storica: l'alternativa è la guerra mondiale capitalistica di cui si sente la puzza.
RispondiEliminaSono per le rivoluzioni intellettuali
RispondiEliminaPiaccia o non piaccia, le rivoluzioni, che "non sono un pranzo di gala", sono necessitate dalla storia.
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