domenica 23 gennaio 2011

Guilty

Stavo seguendo su Rai1 l'ennesimo dibattito su Misseri, c'erano Sposini, Sgarbi, Giletti e Giacobbo (Giacobbo che guarda caso ha firmato solo fino al 2012, e questa la dice più lunga di Nostradamus), e tutti erano convinti che nessuno è colpevole. Allora io mi chiedo: com'è che ho la fastidiosa sensazione che in Italia mai nessuno è colpevole? Non è colpevole Misseri, non lo è la figlia, men che mai sua moglie, non è colpevole Berlusconi, non lo era quel tunisino fermato sul traghetto, non lo era Craxi, non il Sofri e nemmeno il Fioravanti: l'Italia è il paese dei reati senza un colpevole. Ci sono questi reati, fenomeni intellegibili, accadono certamente e nessuno li può negare, ma dietro ai fenomeni pare non vi siano cause apparenti, accadono semplicemente, come quando un quadro decide di cadere e nessuno sa il perché. Prendete Law & Order, la famosa serie americana, nel giro di una quarantina di minuti, non ci sono cazzi, trovano i colpevoli, scagionano gli innocenti e assicurano gli assassini alla giustizia. Qui da noi no, sono mesi che ci perdiamo in dibattiti, con Sgarbi nei panni dell'avvocato d'ufficio che scagiona tutti a prescindere, perché lui è garantista. Allora facciamo un casting, troviamo uno con la faccia giusta (mica Kim Rossi Stuart che gli hanno dato da fare Vallanzasca e al massimo gli riesce Jack Sparrow), e decidiamo che lui è il colpevole. Ingiusto, paradossale? Non credo, la sete di giustizia in qualche modo va placata, altrimenti la democrazia è in pericolo (Berlusconi non è colpevole? E allora che si sacrifichino Fede e Lele Mora, come il Guglielmo Oberdan, ma sarà difficile, perché gli italiani non conoscono più il sacrificio: «IN MEMORIA DI EMILIO FEDE E DARIO MORA, DETTO LELE, IMPRIGIONATI SANTAMENTE PER L'ITALIA, TERRORE AMMONIMENTO RIMPROVERO AI TIRANNI DI FUORI E AI VIGLIACCHI DI DENTRO»).

Silvio Berlusconi è della bilancia, Paolo Fox avverte: rivoluzioni in primavera per chi lavora in proprio.

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