Quello scombinato di Nietzsche aveva compreso che gli uomini sono guidati dal sentimento di sicurezza e che l'insicurezza per contro li fa star male quasi fisicamente, così poi gli uomini creano valori e cominciano a difenderli come ne andasse della loro stessa vita, e ci sarà pure da qualche parte nei saggi di Montaigne un qualche aneddoto legato a qualche personaggio illustre il quale, contraddetto in qualche sua fermissima convinzione, cadde malato fino a guastarsi la salute. Fatte le debite proporzioni, in tutti gli sfessati che oggi sui social perorano fino alla morte le loro cause, dalle più nobili alle più cretine, riecheggia il rintocco di questa campana, di questo irrinunciabile sentimento di sicurezza che sempre fu motivo, opposto a quello degli altri, di infinite lotte e infiniti dissidi sfociati addirittura nel sangue. Bisognerebbe mettersi dell'idea che l'unica cosa da conquistare è la fiducia in modo da offrire una sicurezza in cambio di un'altra: vasto programma.
quello che dici è giusto in teoria ma in pratica un individuo da solo non è in grado di assicurare niente, quindi lo scambio di "sicurezze" deve avvenire contemporaneamente tra due o più individui. È a questo che secondo me servono i valori: a rendere possibile tale contemporaneità.
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