mercoledì 28 ottobre 2015

Per essere carnivori ne abbiamo fatta di strada

Io ho massima stima per la scienza, anzi, rimprovero ai filosofi (soprattutto continentali) la scarsa attenzione quando non proprio l'avversione che nutrono nei suoi confronti. Però nemmeno pensare che la scienza possa esprimere le nuove tavole della legge. Ho fatto gli anticorpi a tutto, anche all'illuminismo troppo sicuro di sé che si allarga a riempire i vuoti lasciati dalla morte di Dio. La scienza, in sé, non prescrive ma descrive e tanto basta, ma troppo forte è la tentazione di prenderla a modello per ricavarne regolette di morale non già provvisoria quanto probabilistica, in realtà così come non verremo puniti da Dio, nemmeno dalla ragione (trattasi essenzialmente di problemi legati all'abbondanza, chi davvero sente i morsi della fame non si farebbe problemi a sbranare un elefante).

Proprietà commutative

Dicevo, le ossessioni colgono gli atei come i devoti, è una palese verità. Prendi il prof. Veronesi, che pure stimavo ai tempi della mia fase laicista, sarebbe di quelli che oggi si farebbero tagliare via le mammelle come profilassi preventiva, ma allora tanto varrebbe tagliarsi via anche l'uccello (e scusate il francesismo) in quanto sarebbe meglio non nascere proprio, cosa che per altro vado sostenendo già da un po' di tempo, e cioè che la vita è la prima causa di morte. Bando alle ciance: ma se uno si vuole fare una bella bistecca o mangiarsi una bella fetta di salame mantovano, magari proprio in punto di morte, ma non saranno pure fatti suoi? Se a Dio sostituisci la Scienza, divinizzandola, alla fine stai pur sicuro che comincerai a pontificare su tutto e a pretendere di indirizzare la vita altrui scegliendo gli stili di vita in nome di una superiore legge razionale che guarda caso si fa anche morale, perché cambiando l'ordine degli dei il moralismo non cambia, è matematico. (il sentimento di sicurezza ammorba sia gli amici della scienza che quelli di Dio).

lunedì 26 ottobre 2015

Eroi della Resistenza

L'affaire Marino è anche divertente, del resto, perché mai Marino dovrebbe farsi da parte se non viene formalmente sfiduciato, per la storia degli scontrini? Andiamo... in politica fai un piacere a un villano e si resta con una merda in mano (supponiamo che il villano sia Renzi). Quanto a Orfini, che vi devo dire? Intangibile (una barba non fa primavera). Per cui la ribalta è tutta del nostro caro sindaco, che ringalluzzito dall'agio concessogli rigonfia il petto e si lancia in voli pindarici fra slogan della Resistenza e motti del Che Guevara. Marino. E il Che Guevara. Voi direte: e che c'azzecca? E qui che sta il comico, perché al nostro la vanità non fa difetto e niente di più spassoso della vanità che sbrodola nelle manie di grandezza (e lo sbrodolar ci è dolce in questo mare).

Non fate quel che faccio

Questo mio sopraggiunto scetticismo riguardo la possibilità che la "gente" sia davvero portatrice di bene e di giustizia, cosa che inerisce principalmente alla fiducia nella democrazia (ma pure nel socialismo), non va per niente bene. Ad essere troppo scettici si finisce per fare il gioco degli autocrati, per cui non seguite il mio esempio, continuate pure a pensare (e a sperare) che la "gente" abbia qualcosa di veramente valido da dire. Siate le mie sentinelle in piedi della democrazia. Io non ne posso più, ma voi che siete più tagliati di me per questo genere di cose, fate buona guardia, ci conto. Io dico: quando mai le masse hanno espresso qualcosa di veramente sensato lasciate in balia di se stesse? Eppure continuate a crederci, siate l'ultimo baluardo. Io nel frattempo continuerò incallito nel mio scetticismo ma solo perché ci sarete voi a contrastarlo e questo lenirà di molto i miei sensi di colpa, grazie.

mercoledì 21 ottobre 2015

Dileguare

Stasera non starò qui a scrivere cose spiritose (quelle le troverete su twitter), si era detto: "come stirpi di foglie, così le stirpi degli uomini". Considerando la vita nel suo complesso mi si stringe il cuore, penso che non sarò più e mi verrebbe voglia di non essere più, per non tirarla troppo per le lunghe. Poi mi dico: non affannarti, è tutto un gioco di forme che dileguano e il dileguare di una foglia non è diverso dal dileguare di un uomo, è solo questione di coscienza. Dici poco. (potrei darmi alla meditazione trascendentale, ma prima dovrei trascendere un sacco di altre cose, per esempio l'attuale stato d'indigenza).

lunedì 19 ottobre 2015

La speranza

«La speranza, che un antico ha felicemente definito un sogno ad occhi aperti, è una follia. La volontà, questo nucleo dell'uomo, non solo è piena di bisogni e di desideri, ma è pure testarda e ostinata, vuole ciò che vuole e nient'altro, benché assai di rado raggiunga il suo scopo. Ecco che allora il suo schiavo e servitore, l'intelletto, se non può essere d'aiuto né sa procurare l'oggetto desiderato, deve almeno prefigurarlo alla volontà e, assumendo il ruolo del consolatore, come fa la balia con il bambino irrequieto, deve placare il suo signore raccontandole favole tanto bene da farle sembrare vere».

Il primato della volontà, A. Schopenhauer.

(qui c'è già tutta la psicoanalisi).

Appunto sul superamento del capitalismo

Fra le innumerevoli teorie riguardanti il superamento del capitalismo, fra le più eleganti, e quindi fra le meno popolari, vi è senz'altro quella di Severino. Tenendo fermo il principio della destinazione alla tecnica, Severino profetizza che il capitalismo verrà superato non tanto nel senso che spariranno banche e speculazioni finanziarie, ma nel senso che da padrone, e cioè da fenomeno dominante, il capitalismo diventerà servo, servo della tecnica che lo userà come strumento per raggiungere i suoi scopi, e non viceversa (e questo fa una bella differenza, dice il filosofo). Io personalmente non vi so dire, però tengo presente.

domenica 18 ottobre 2015

Ideologia dei fatti

Dobbiamo puntare ai fatti rottamando le ideologie, roba vecchia (ma poi come faranno quelli del Foglio senza ideologie? Quelli ci campano, e allora sotto con l'ideologia gender!). Se l'ideologia è "il complesso delle idee e delle mentalità proprie di una società in un determinato periodo storico", ovvio che non ce ne possiamo sbarazzare. Senonché i grandi partiti contenitore a vocazione maggioritaria, come ad esempio il PD di Renzi, non hanno interesse ad accentuare i fattori di divisione, tendono all'amalgama, all'omologazione, al livellamento generale delle posizioni, in modo da allargare il più possibile il consenso. Tuttavia, fatalmente, anche in questi partiti emerge una linea ideologica, per esempio l'ideologia del superamento delle ideologie, il superinsieme che contiene i sottoinsiemi della politica dei fatti, dei risultati concreti, della crescita opposta alla decrescita, dell'implicita adesione al mercato, dell'abbassamento delle tasse, che guarda caso non è né di destra né di sinistra. Per cui non preoccupatevi, le ideologie non muoiono, come dimostrano il Movimento 5 Stelle, sorta di supercontenitore di tutte le posizioni antagoniste, o le infinite geremiadi sulla famiglia minacciata dal materialismo e della modernità: dove c'è società c'è ideologia e dove c'è storia pure e sempre ci sarà, non si scappa (le ideologie non muoiono, anzi, prosperano e sempre si rinnovano).

sabato 17 ottobre 2015

«Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli»

Sapete come la penso, che tutto accade nella misura in cui deve accadere e che la possibilità che qualcosa accada diversamente da come accade si manifesti solo nell'idea. Questo negherebbe il cosiddetto liberum arbitrium e la possibilità di una decisione realmente volontaria, con gravi danni per la morale e i suoi fondamenti. La fede nel libero arbitrio è cosa che accomuna atei e credenti, e ciascuno avrà da propinarvi come antidoto all'eventuale travalicamento del limite il suo personale antifonario morale. Moralisti gli atei come moralisti i devoti, non a caso la pedanteria etica di certa tradizione laica finisce per ricongiungersi in comunione di amorosi intenti con quella clericale, per esempio nella lotta alle ingiustizie del capitalismo (Gesù Cristo primo socialista, il papa comunista, ecc. ecc.). Personalmente penso che non possiamo vivere senza crederci liberi, anche se in effetti non lo siamo e non lo saremo mai, una sorta di destinazione alla libertà, una contraddizione in termini (ma nulla impedisce alle contraddizioni di manifestarsi e di prosperare). Niente di meno libero della volontà di volere, dunque, quando anche fossimo in grado di essere completamente padroni di noi stessi, saremmo pur sempre legati alle necessità di questa perfetta padronanza, è la condizione umana. (questo serva da promemoria ogni volta che dovremo affrontare le questioni etiche e morali).

giovedì 15 ottobre 2015

Brufolini

I giudizi politici sono composti per massima parte da avversione personale e solo per una minima parte da argomentazione razionale, Renzi, semplicemente, non è che l'ultimo dei grandi affabulatori sul quale si riversano le mille antipatie e i mille scazzi del popolo sovrano. Voi direte: sì, però è un dittatore. Ammesso e non concesso, come si sconfigge una dittatura a bassa intensità? Non dandole soddisfazione. Voi ridirete: tutto qui? E che dovremmo fare? Non c'è il confino, non c'è la tortura, non ci sono i Sonderkommando. Per esempio, vedo che ve la prendete tanto per queste slide, per questo suo piglio da venditore di pentole... fa parte del personaggio, come quelle puttanate sulla generazione Telemaco, è vezzo da dittatore 2.0 (ve lo immaginate Hitler che illustra l'Anschluss in Powerpoint?). E intanto che voi lo pigliate per il culo, quello nel culo tranquillamente ve lo restituisce, mica si scompone. In conclusione, Renzi non è che un brufolino sulla vasta psoriasi delle brutture del mondo (e concentratevi pure sul brufolino, che vi posso dire).

martedì 13 ottobre 2015

Scetticismo

A questo punto ci toccasse pure il Movimento Cinque Stelle non avrei comunque nulla da eccepire, il popolo ha sempre ragione anche nel torto, è la democrazia. Quando il popolo si esprime è sempre cosa buona, e poi confido nelle proprietà corruttive del sistema, l'unico in grado di garantire l'imborghesimento anche del più giacobino fra i rivoluzionari da strapazzo. Dovete sapere che col tempo sono diventato un perfetto garantista, che non confondo più giustizia e vendetta, e che dunque considero la frenesia forcaiola dei grillini qualcosa di profondamente incivile. Tuttavia, dicono, il popolo è sovrano, pur rimanendo personalmente scettico riguardo la reale capacità dei lazzari e degli zelanti di buona volontà di risollevare le sorti di questo nostro amatissimo paese (chi insegue e vagheggia la purezza con troppa pedanteria mi risulta sempre un po' sospetto).

domenica 11 ottobre 2015

Understand?

Renzi è uno che ha capito come comunicare il cambiamento e ha capito che è la cosa più importante, più importante del cambiamento stesso. Per esempio non è vero che l'Italia è ripartita, vivacchia come sempre, ma l'importante è darne l'impressione. Per la sinistra è un toccasana, che il suo deficit di comunicazione è leggendario, il guaio è che si è passati all'estremo opposto, alla fanfaluca fine a se stessa stile Berluscone. Bah, sarà la politica 2.0. Per esempio giudico salutare la rottamazione delle stanche liturgie della sinistra, ma è come se si sia aperta una botola e sotto 'un c'è nulla. Di sicuro è vincente l'idea tradotta nei fatti di dare un taglio alle lungaggini della politica, ma proprio qui sta il punto, il programma è di fare presto, ma presto per cosa? Eppure è questo che piace, piace l'uomo del fare. Quindi invece di incarognirvi e perderci il sonno, cominciate anche voi a fare qualcosa, cosa di preciso non so, ma cercate ugualmente di dare l'impressione di darvi da fare, senza pensarci su troppo e senza troppo filosofeggiare, che è solo una perdita di tempo. Understand?

sabato 10 ottobre 2015

It's still the same old story

Sono più preoccupato per la situazione in Siria, per questa incapacità di marciare assieme contro il nemico comune, la situazione ha preso una brutta piega con buona pace di chi vedeva la fine della storia e il mondo ormai avviato verso una placida risoluzione di tutti i conflitti stemperati nel melting pot multiculturalista. Avevano fatto male i conti. E infatti eccoci di nuovo alle prese con le guerre (più o meno) fredde, i terrorismi, gli scontri ideologici, proprio nell'epoca che doveva sancire la fine di tutte le ideologie (va da sé che senza ideologie non si vive, fosse anche un'ideologia sola che pretende di negare tutte le altre). E in mezzo a tutto questo manicomio le nostre piccole vite alla mercé delle bolle finanziarie e dei cicli del mercato, è sempre la solita vecchia storia seppur in allestimenti diversi.

venerdì 9 ottobre 2015

Intermezzo hyperthymesia

Questa donna affetta da hyperthymesia dice di ricordare non solo le circostanze esatte in cui le capitò di sbucciarsi il ginocchio, ma anche di evocare alla memoria l'intenso bruciore, tanto da percepirlo come reale, attuale. Come distinguere dunque un dolore reale da uno richiamato alla memoria? Mi viene in mente il principio di equivalenza di Einstein, per cui in certe condizioni è impossibile distinguere forza di gravità e accelerazione, oppure la sindrome dell'arto fantasma. Come Berkeley si potrebbe giungere alla conclusione che basta la sola percezione a giustificare tutta quanta la realtà, compresa l'esistenza dei corpi (esse est percipi), per una legge di economia dei concetti, non per altro (a questo punto i materialisti ribatteranno: ma senza i corpi nemmeno la percezione! Senonché non si finirà mai di capire dove finisce il corpo e incomincia la percezione). (come Musil sono un appassionato delle teorie di Mach).

giovedì 8 ottobre 2015

Per la certezza del diritto

A questo punto proporrei una clausola "soddisfatti o rimborsati", per non dover ricorrere ogni volta allo scandaletto tirato per i capelli, per avere la certezza del diritto in questo paese in cui per far dimettere un sindaco, un governatore o addirittura un premier bisogna inventarsene di ogni, e le olgettine, e i Tutino e i girarrosto toscani: non va bene. Proporrei una finestra di tempo adeguatamente studiata per verificare se l'eletto sia in grado di corrispondere alle aspettative, dopodiché, una volta accertata l'inadeguatezza, prima della scadenza indurlo a decadere per legge e non per puttanata. Utopia? Chi lo sa, in fondo abbiamo vinto il referendum sul divorzio, mai dire mai.

sabato 3 ottobre 2015

Scintille



Il gesto del senatore Barani, che noi qui esplicitamente emendiamo, rischia di fornire un assist formidabile ai sostenitori del superamento del Senato e l'Unità, giornale coerentemente governativo, non se lo lascia scappare. Non voglio dire che Barani abbia concordato il gesto con gli spin doctors di Palazzo Chigi, però tutto si tiene e tutto fa gioco. Io personalmente non sono preoccupato per i rischi democratici che comporterebbe l'operazione (nello spiecifico, il superamento del Senato), e magari mi sbaglio, vedo sì l'avanzare di un modo di pensare e di agire che predilige l'efficacia a tutto il resto, però non lo leggo come un indizio di tirannide ma come il destino della democrazia attuale che assume le forme della razionalità tecnica, la quale esige velocità di esecuzione scambiandola per efficienza. Ripeto, magari mi sbaglio, ma se mi sbaglio non penso che mi ritroverò comunque confinato in un campo di lavoro per oppositori del regime, e questo fa una bella differenza (poi, se si vuole dire che la nuova forma di tirannide consiste proprio in questo ridurre tutto al principio di efficienza, liberissimi di farlo, ma non si tratta di una novità).

venerdì 2 ottobre 2015

Perduta innocenza

Che si presti più attenzione al replay del gol di Higuain rispetto all'art. 1 e la prova di una democrazia finalmente matura. In fondo che cosa chiediamo alla democrazia nell'era post ideologica? Che favorisca il processo decisionale e che tali decisioni incidano nel modo più rapido ed efficace sul corso della realtà. Non si può essere concreti e idealisti allo stesso tempo, e l'idealismo è stato sacrificato sull'altare della concretezza già da un paio di decenni a questa parte. In altre parole: basta che funzioni. Del resto è da idealisti pensare che l'elettore sia davvero nel pieno possesso delle sue facoltà mentali quando si forma la sua opinione politica, la suggestione guida la mano nell'urna più dell'argomento razionale, nessuno è innocente, i legislatori come il popolo sovrano. Voglio dire, non siamo in presenza di un tiranno cattivo che spadroneggia arbitrariamente sopra un popolo buono e giusto, nemmeno ai tempi della rivoluzione francese, figurarsi oggi. Buonanotte.