mercoledì 18 novembre 2015

Süße Träume

Siamo in guerra. In un'ideale Repubblica di Platone apparterrei alla classe degli artigiani, la penultima in ordine di importanza (a me spetta il compito di produrre, ai guardiani quello di difendere gli opifici). A questo punto sarebbe auspicabile che gli europei capissero che la pace non è per sempre, che può capitare anche il caso che ci si ritrovi improvvisamente a difenderla. Tempo fa andava di moda la società aperta, il multiculturalismo, la critica postmoderna al pensiero forte, il mondo sembrava avviato verso un futuro di pace e di relativismo stabile e duraturo in cui tutte le culture si sarebbero accontentate di convivere le une accanto alle altre senza darsi troppo fastidio, all'interno del più grande contenitore "neutrale" della democrazia liberale. Grandi speranze per grandi illusioni. Per cui può capitare pure che di nuovo se ne possa venire a capo, come può capitare il contrario. Sarebbe invece pericoloso pensare che Gott mit uns, di avere il favore degli dei, e qui si intenda il Dio dei cristiani come più laicamente il nostro strapotere tecnico e scientifico, perché i nemici dell'occidente dimostrano di non avere scrupoli a servirsene, che la tecnica è neutrale e non mostra preferenze per l'uno o per l'altro. Sogni d'oro.

2 commenti:

  1. Se capitasse il contrario lasciamo stare il possibile favore di qualche inesistente dio, usiamo quel vantaggio di strapotere tecnico che ci rimane per impedire che altri se ne possano servire in futuro. Il problema é sapere dove sono i nemici dell'occidente, a quel punto una bella guerra di sterminio nucleare e la questione è risolta. La faccio troppo semplice, o troppo drastico, vero?

    RispondiElimina