martedì 30 dicembre 2014

Confabulazioni, incoerenza, angoscia

Ho il mal di gola da sabato, ho avuto la febbre, in un orecchio ho un camion col motore acceso (altro che acufene). Mi trovo in uno stato di costante e dolcissimo rimbambimento. La sera mi faccio la borsa dell'acqua calda, sciabatto per casa in pantofole e babbucce, quelle della zia (se non ci fossero le zie...). Lo so, non è una gran bella immagine per un filosofo, eppure sono convinto che Kant facesse lo stesso, doveva far freddo lassù in Prussia. Ho questa immagine di lui in camicia da notte e berrettino, con una candela in mano, devo avere visto la caricatura da qualche parte. Il freddo che doveva fare una volta non lo si può nemmeno concepire, l'umidità, poi. Ecco, adesso sento il mare, il camion deve essere partito. C'era gente a Nantucket che prendeva il mare con la neve e se la viaggiava sulle navi... ora è più un brusio, tipo vernissage con spumantino e rinfresco. Ero lì che curavo la pasta e fagioli, ho lasciato aperto un attimo, vai a capire, avrò preso freddo. Nevicava. Nel delirio della febbre splendide aurore boreali e biondissime vichinghe che si infilavano nel letto, davvero mi sarebbero tornate utili, come scaldini. Che fine avrà mai fatto Helena Fourment dalle formidabili carni, modella e poi sposa di Rubens? Pure lei disgregata, dissolta nella tormenta infinita degli atomi che scandisce il passare del tempo e la storia... devo prendere l'antibiotico.


Pietro Paolo Rubens
"L'origine della Via Lattea"

(particolare)

venerdì 26 dicembre 2014

Terms of endearment

Quest'anno ho regalato felpe personalizzate con scritto "FAMIGLIA", "PRESEPE", "TENEREZZA". Non sono poi così convinto che possano essere i decreti a far la differenza, a cambiarci il verso, certo questo potrà servire alla politica per giustificare il suo ruolo ma penso sia innanzitutto il carattere nazionale a determinare le sorti di un popolo e il carattere non lo si cambia a colpi di decreti attuativi. Ci vogliono circostanze favorevoli, ci vuole un certo brodo di coltura nel quale cuocere a fuoco lento i più divergenti interessi e i più disparati costumi locali e nonostante ciò, di questa ribollita, non si potrà mai prevederne con esattezza la riuscita e il gusto che andrà a prendere, è come una pozione magica, e non ci siamo caduti dentro da piccoli. Le inevitabili assonanze sull'asse Bagnara Calabra*-Berlino*, una Weltanschauung era possibile.

sabato 20 dicembre 2014

Operazione Varadero

Già vent'anni fa mi dicevano: "vai a Cuba che ne trovi quante ne vuoi!", già era un bordello (magari lo è sempre stato e sempre lo sarà), ma con quel pizzico di esotismo in più che ammaliava generazioni di disperati della Val Padana. Il comunismo di Cuba era un dato folkloristico, il valore aggiunto del brand. La tenerezza che mi fanno Gianni Minà e i comunisti dell'Europa latina, stregati dalle vecchie Oldsmobile smandrappate, fra reveries di Hemingway e campi da golf riconvertiti a case del popolo (puntuale il reportage sui colori de L'Avana del grande Steve McCurry, cantore di tutte le povertà del mondo). Ha vinto Cuba o hanno vinto gli Stati Uniti? Ha vinto il modello Varadero, ha vinto il principio di realtà.

mercoledì 17 dicembre 2014

Unbehagen

Di solito, quando dico "meglio non essere" (e intendo "non essere mai stato"), mi guardano come un appestato, come avessi detto chissà quale eresia e in effetti l'argomento esce solo in casi eccezionali giusto per non scandalizzare troppo i borghesi e per evitare di scivolare in forme di esistenzialismo caricaturale. Eppure mi parebbe una logica conseguenza. Mi si obbietta: ma non l'hai visto Benigni? La vita è bella, Dio c'è! (sole, cuore, amore. A proposito di cuore, sento ora una fitta allo stomaco e una strana tensione al braccio sinistro). Benigni che ci viene a dire che rubare è peccato contro Dio e contro Berlinguer (Berlinguer non è la Madonna). Genio. Non sto nemmeno qui ad incazzarmi che come avrete capito sono debole di cuore. Ritornando a noi... di solito, quando dico "meglio non essere", mi guardano come un appestato. Poverino, c'ha la gobba, la salute cagionevole, sempre sui libri, ci perderà la vista. Brutto, pure, con quel naso... giusto il suo amico Ranieri (bell'amico!). C'è pure una destinazione alla vita, sapete? Il non poter evitare di venire al mondo, in questo mondo che piace tanto anche agli atei. Contenti loro. Di solito la buttano sull'istintualità, s'attaccano alle gambe dei tavoli, alla fregola come l'originario e indubitabile, il mistico vitale. (Ve lo ricordate Benigni prima della cura, quando palpava le tette alla Carrà? Finita, ora Meister Eckhart gli fa una pippa). Non poter evitare di venire al mondo, questo è il problema.

domenica 14 dicembre 2014

Sentenza

Alle dispute nostrane sull'elezioni anticipate bisognerebbe contrapporre l'esempio giapponese: quando si è dimesso Shinzo Abe? Il mese scorso, un mese appena per farsi rieleggere con pieni poteri e pronti a ripartire. Ce la immaginiamo in Italia una cosa del genere? Qui ci vogliono i tempi tecnici, il governo di transizione, l'organizzazione generale dell'evento, manco ci dividessero distanze incommensurabili - dalle Alpi al Granducato di Toscana ai possedimenti meridionali - e ci portassero i risultati a cavallo. Vorrebbero togliere la potestà a Mamma Roma, trasferirla a Perugia, L'Aquila, Gualdo Tadino, come se fosse la salubrità del luogo a far la differenza e non invece lo stato dei costumi. Fassina ce l'ha con Renzi per via della nota battutina (è fatto così, l'è un po' bischero), ora, non si capisce se sta nel PD per giocarsela a duello o se veramente c'è qualcosa di concreto sotto tutto quel baccagliare. Evoca il grande sciopero generale di venerdì scorso, le grandi masse popolari in rivolta: non mi pare abbiano scosso l'opinione pubblica. Agl'italiani non interessano più gli scioperi. Venerdì io lavoravo, clienti e fornitori pure, tutto rientrava nella normalità, quel che resta dell'economia reale ha ben altro a cui pensare (mi si conceda una nuance di benaltrismo). Fassina è terribile, è «cistifellico, livoroso, vendicativo» (Enciclopedia Treccani, Dizionario dei Sinonimi e Contrari), praticamente ha dato ai renziani dei figli di Troika (questa sarebbe da rivendere a Renzi, fa il paio con la serie dei "selfie" e il telefono a gettoni). Mi piacerebbe proprio vederlo questo nuovo partito della sinistra di Civati. Ha detto bene Renzi che l'Ulivo non è un santino (maremma maiala, ancora con l'Ulivo!). Bòn, e con questo il mio dovere l'ho fatto, buonanotte.

lunedì 8 dicembre 2014

Dousing

Me lo sono goduto questo weekend, leggendo perlopiù di filosofia del tempo, spinto dall'interiore necessità di venirne a capo perché mi sento una cosa misera, collocata suo malgrado in una certa regione della realtà al solo scopo di attendere la fine. Voi non ci pensate perché magari considerate più pratico non pensarci, meglio per voi. In tutto questo mi si sono dischiusi innanzi anche un paio di gradevoli paesaggi, ovviamente fondati su argomenti inoppugnabili seppure poco frequentati. E' incredibile le cose che non notiamo presi come siamo dalla vita e ancora più incredibile quanto cocciutamente vogliamo che non vi sia altro. Chiamatela come volete, principium individuationis, isolamento della terra. Avvolti nel bozzolo dell'io che ci comanda, con i suoi imperativi e i suoi desiderata. Tutti gli sforzi che ci infliggiamo per vivere, per portare a casa la giornata, la corrutèla, le innumerevoli vicende che ci coinvolgono, con tutti gli innumerevoli gradienti di liceità che le contraddistinguono. Se non un sogno allora un incubo, una gran fatica, un lungo errare (nel senso dell'errore), un lungo orrore (nel senso dell'errare). La vita si patisce. E allora non sono io che voglio trascendere il mondo, è tutto il mio essere che me lo chiede, non per fare il santo o l'eremita, ma proprio perché mi trovo davanti a una volontà spossata che trova perlopiù ridicolo lottare, rimanere invischiata, insistere nel gioco. Questa sì che sarebbe pace, altro che volontà di potenza, un "sì" ma ben più placido, senza tutta l'enfasi e la pompa dell'esagitato e del cane in fregola.

domenica 7 dicembre 2014

Neuordnung

Vi ho mai parlato della mia cara zietta di Amburgo? Affettuosa come un gatto delle nevi, con quei suoi occhietti chiari e inespressivi, un concentrato di Ordnung und Disziplin, mai contenta, più mi impegnavo e più mi sgridava, "tuoi sforzi essere insuffizienti!", è colpa sua se non ho autostima. Invece della busta coi soldi mi regalava libri di contabilità, così finii per fare il contabile ma con la testa sempre rivolta all'antica Grecia. A proposito, guai fare cenno alla Grecia, la guancia le si contraeva in un tic e gli occhi assumevano un'espressione ancora più impenetrabile... "Foi popoli equatoriali essere scansafatiche!", sibilava, a voglia di intortarla con Leonardo e il Rinascimento, niente da fare, per lei contava solo l'hic et nunc e da lì bisognava partire. Non aveva mica capito la cara zietta che quelli che ad Amburgo si dicono "intrallazzi" in Italia si chiamano "posti di lavoro" (impossibile fare della Germania un paese latino, è una guerra persa).

giovedì 4 dicembre 2014

Mafia Capitale

Nessuno scandalo, proporrei eventualmente uno sconto di pena per chi s'impegnasse a delinquere in italiano.

Rebus sic stantibus

La parte che mi potrebbe interessare nell'immediato sarebbe la riforma degli ammortizzatori e i sussidi di disoccupazione, come al solito non ho ben capito in cosa consiste sia nei tempi che nei modi e al netto dei decreti attuativi, probabilmente ci sarà tempo per ingarbugliarla in inestricabile gnommero e rendere l'idea di base ancora più controintuitiva, di solito qui da noi le leggi sembrano redatte da un consesso di avvocati dislessici affetti da sindrome di Tourette. Speriamo in bene. Male che vada abbiamo sempre gli aedi della rivoluzione proletaria che vegliano su di noi, ce li terremo buoni per il piano B: non sprecate energie! Tenetevele per quando Renzi annienterà il capitalismo (ma io mi domando, può un filosofo essere assillato da problemi di tal natura? Un filosofo deve pensare alla morte, altro che decreti attuativi!).

martedì 2 dicembre 2014

Tombini di ghisa

Sono sorpreso e devo dire anche sospeso fra il topless di Madonna e quello di Salvini, due veri tombini di ghisa quelli di Miss Ciccone, un po' meno quelli del Matteo, ma non era lì che si giocava la partita: per non essere da meno Enrico Rossi rilancia e risponde con numero due rom nudi che intonano Imagine suonando i peli del pube.